Tra i curiosi quando sconosciuti strumenti musicali tipici del continente africano c’è il Kalimba, un dispositivo molto elementare in termini di funzionalità e di costruzione, il che rende più facile suonarlo, anche se non si hanno particolari abilità.

Si tratta di una semplice scatola, che funge da cassa di risonanza, con due fori uno nella parte anteriore ed uno in quella posteriore, sulla quale sono appoggiate da 5 a 30 lamelle di giunco o di bambù, anche di dimensioni diverse, ognuna con una nota precisa, unite fra di loro sono in grado di generate tantissime note.

La storia di questo strumento è molto antica, sembra risalire ai tempi in cui gli schiavi africani giunsero in America, e per non dimenticare le loro origini costruirono con materiali poveri quale pezzi di legno ed ossa, questo semplice strumento a percussione.

Oggi in commercio sono disponibili diversi modelli, realizzati in materiali vari, come l’alluminio o altri metalli, esistono vari tipi di kalimba, da quello soprano a quello basso, fino al contralto, alcuni sono dotati anche di pesali, che permettono di ottenere differenti effetti musicali.

Suonarla non presenta molte difficoltà, certo serve un po’ di esperienza, bisogna tenerla con entrambe le mani, essendo a percussione si utilizzano le dita o le unghie, si preme e si rilascia la punta delle lamelle, volendo le si possono anche pizzicare o premere contemporaneamente più tasti, per ottenere degli effetti sonori davvero interessanti.

E’ importante ricordare che i due fori sulla cassa di risonanza devono esser lasciati sempre liberi, per permettere al suono di librare in maniera corretta, volendo si può appoggiare la kalimba su di un piano, per suonarla più comodamente. Se siete interessati al mondo della musica, vi consigliamo il sito del sassofonista italiano Massimo Giacchetti, uno dei più apprezzati sassofonisti italiani.