Sebbene lo scaldabagno ad accumulo sia un dispositivo ancora oggi molto diffuso, ha un punto debole piuttosto evidente che ha a che fare con gli alti consumi di energia elettrica. in pratica è come un grosso boiler che scalda l’acqua grazie a una resistenza elettrica. è un sistema molto valido in tanti casi differenti, ma ci sono anche alti consumi energetici da mettere in conto. Per evitare di vedersi arrivare nella buca delle lettere una bolletta con un importo troppo alto, ecco alcuni consigli utili sul da farsi.

Tenerlo spento

Un primo modo per ridurre i consumi dello scaldabagno ad accumulo è tenerlo spento. Prima di uscire di casa, bisognerebbe spengere il dispositivo che si occupa della produzione di acqua calda sanitaria. Se l’acqua calda non serve per diverse ore, allora meglio tenerlo completamente spento e scollegato dalla rete elettrica.

Se non viene fatto, significa che lo scaldabagno ad accumulo si continua ad accendere per tenere al caldo l’acqua perché sia sempre pronta all’uso. Va riacceso al rientro a casa prima che l’acqua serva davvero. Lo stesso vale fare durante la notte altrimenti il dispositivo continua a consumare energia elettrica che è molto costosa negli ultimi periodi.

Pulirlo

Un secondo modo per ridurre i consumi dello scaldabagno ad accumulo è tenerlo ben pulito. Forse non tutti sanno che lo scaldabagno ad accumulo può avere dei consumi elettrici più alti per via di accumuli di calcare. Si tratta di un minerale naturalmente presente nell’acqua che scorre nel dispositivo. A causa dell’evaporazione dell’acqua una volta che viene scaldata, si deposita il carbonato di calcio, detto comunemente calcare. Forma una crosta dura che ridurre la trasmissione di calore.

Quello che bisogna fare è prendere contatto con un valido tecnico che possa usare dei prodotti specifici per sciogliere il calcare. Vale la pena investire in una manutenzione periodica dello scaldabagno per ridurre i consumi nel tempo, cioè avere una bolletta elettrica meno cara rispetto a prima.

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Di Grey